Nei post precedenti abbiamo visto i vari muscoli della gamba (muscoli flessori, muscoli estensori, adduttori e abduttori) e a cosa ci servono, ma che problemi possono esservi in relazione ad essi e chi ne è più soggetto?

Si parla sempre di muscoli e, di conseguenza, anche quelli della gamba possono andare incontro a quei disturbi a cui anche altri muscoli sono sottoposti, ovviamente anche in questo caso vi saranno quelli più fragili e quelli meno fragili, ma nella valutazione da prendere in considerazione bisognerà anche andare a vedere che tipologia di persona è quella di cui si sta parlando.

I muscoli più soggetti a problemi nella gamba sono quelli che noi conosciamo come polpaccio, quindi il gastrocnemio (sono i muscoli gemelli, quello destro e quello sinistro, i cui nomi sono gemello laterale e gemello mediale) e il soleo (un muscolo che si trova più in profondità, sotto il gastrocnemio, e si aggancia al calcagno grazie al tendine d’Achille).

Nella persona sportiva o, comunque, molto attiva i rischi, ovviamente, di avere dei problemi in questa zona sono decisamente maggiori rispetto ad una persona sedentaria che li andrà a sollecitare al minimo, mentre nei primi la sollecitazione può arrivare anche a livelli altissimi basta pensare alla corsa, al salto in alto, al ciclismo, al sollevamento pesi e così via.

Ma vediamo quali problemi o disturbi possono insorgere:

  • infiammazioni e lesioni ai tendini: i tendini debbono fare il lavoro di loro competenza, ma spesso quando i nostri muscoli e le nostre articolazioni non ce la fanno più corrono in loro aiuto andando a svolgere un lavoro che non è di loro competenza, e si andrà a causare un’infiammazione o una lesione per l’eccessivo o errato utilizzo dell’articolazione. Questo problema è il più comune in quanto può insorgere a seguito di qualunque attività, con sforzi eccessivi, che svolgiamo nel tram tram quotidiano sia sotto il profilo lavorativo che sportivo, ma anche quando ci rilassiamo nello svolgere un hobby che richiede l’esecuzione di movimenti ripetitivi e che, quindi, vanno ad incidere sempre sulla stessa articolazione, a questo punto è ovvio che non solo è da prendere in considerazione e stare attenti al movimento che si va ad effettuare, ma anche alla quantità di volte che lo si fa perchè il danno più nascere anche a causa della ripetizione eccessiva. E’ meglio suddividere in più step un lavoro che si sta svolgendo, se è possibile, in modo da dare un “attimo di respiro” alla muscolatura, farla riposare per de-stressarla sarà solo di giovamento, mentre continuare potrà portare a dolori e contratture, al muscolo contratto, a infiammazioni e lesioni e il tempo di recupero sarà decisamente più lungo e doloroso rispetto al fermarsi e riposare, piuttosto optare per un altro lavoro da svolgere che andrà a “muovere” un’altra parte del nostro corpo lasciando a risposo la precedente. Ricordiamoci che la vita ci impone dei ritmi che ci auto imponiamo, ma il nostro corpo viaggia su un’altro filo d’onda e “non ci sta” a seguire quello che noi gli ordiniamo di fare, quindi quando è saturo ci blocca come se ci dicesse “non mi hai voluto ascoltare? Bene ora ti blocco e mi ascolterai”
  • contratture: sono contrazioni del muscolo che, a seguito di uno sforzo muscolare oltre la possibilità del soggetto che ne viene colpito, si difende contraendosi e di conseguenza irrigidendosi e portando le fibre muscolari in  ipertonia (un eccessivo tono muscolare). Le motivazioni di questo danno lieve che non lede le fibre muscolari, ma comunque risulta doloroso, possono essere tantissime quali ad esempio la mancanza di un adeguato riscaldamento del muscolo prima di affrontare lo sforzo al quale ci si sottoporrà, violenti movimenti o bruschi, eccessive sollecitazioni, scorretta postura
  • stiramenti: è una lesione di gravità media che va ad alterare il tono muscolare, ossia la normale condizione della contrazione del muscolo. Il tono muscolare varia da muscolo a muscolo ed è maggiore nei muscoli estensori che sono quelli che ci permettono di stare in piedi e di mantenere la postura. Lo stiramento è quindi meno grave dello strappo, ma più grave della contrattura.
  • strappi: è una lesione grave dovuta a sollecitazioni eccessive, come ad esempio improvvisi scatti o contrazioni brusche, che provoca la rottura di alcune fibre che fanno parte del muscolo. I soggetti che possono essere maggiormente colpiti da questo danno sono gli sportivi che effettuano sport dove i muscoli, non riscaldati a sufficienza o troppo stanchi, sono sottoposti a sforzi o scatti come accade ad esempio nel calcio e baseball, nelle gare di corsa e salto, nel sollevamento pesi. Di tutti i muscoli che abbiamo nel corpo quelli più soggetti a strappi sono i muscoli di braccia e gambe.

Continua …

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Il post da alcune informazioni e cenni sul corpo umano ed alcuni meccanismi di esso, quindi non si tratta di uno scritto medico e non vuole esserlo, è solamente una breve spiegazione. In caso di informazioni più appropriate si consigliano libri tecnici o consultare un medico.

Laura Barocci - Operatrice in discipline Bio-Naturali - Partita IVA IT03346200102 - C.F. BRCLRA65S69D969V
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