Le volte scorse abbiamo visto brevemente tutti i fiori di Bach (i 12 guaritori e i 7 aiuti, i 19 assistenti), ma bisogna sapere che lui propose anche una miscela, l’unica proposta da Bach: il rescue remedy.
Essa nacque con tre fiori miscelati:
- clemantis (per riportare nel qui ed ora, “riporta a terra”)
- impatiens (per dolore acuto ed iper-eccitazione, agitazione pazzesca)
- rock rose (per il panico, il terrore)
Successivamente Bach aggiunse altri due fiori:
- cherry plum (per la paura di impazzire, “vorrei svegliarmi da questo incubo”)
- star of Bethlehem (per il trauma)
Questa miscela è l’unica originale, è detta anche “dei 5 fiori”, proprio a seguito della quantità di rimedi miscelati.
E’ il “pronto soccorso”, il rimedio d’emergenza dei fiori, un rimedio che va a lavorare su un qualcosa che vi è nell’imminente e non su un problema di vecchia data, non lavora sulla causa dello squilibrio ma va a tamponare un momento in cui il soggetto si trova in una situazione di malessere emozionale o fisico nell’immediato, infatti per andare a lavorare sull’origine di ciò che causa quello stato d’emergenza bisognerà utilizzare gli altri fiori facendo un percorso che porti alla soluzione in modo tale che lo stato di emergenza non si ripresenti.
Il rescue remdy può essere di aiuto anche per un dolore passeggero e che si vuol tamponare nell’immediato senza che questo possa identificarsi in un problema a seguito di un malessere psico/fisico protratto nel tempo, ad esempio un mal di testa perchè casualmente si è dormito male, in tal senso può essere utilizzato anche impatiens.
E’ un mix di fiori dedicato a chi crede di non farcela a far fronte a ciò che sta accadendo portando uno squilibrio fisico/emozionale che ne va a minare la tranquillità a chi vive questo stato d’animo.
L’evento su cui si va a lavorare è un qualcosa di inatteso che scuote l’individuo in maniera profonda come un incidente, la perdita di un affetto, un trauma, uno shock, una lite, un esame da sostenere, il parto, un colloquio di lavoro, la paura di parlare in pubblico per un relatore ad esempio, la paura di prendere un aereo, e qui ci sarebbe una lunghissima lista di paure che si possono vivere nell’immediato.
Importante da prendere in considerazione è ciò che quell’evento causa in quella persona, non è da considerare traumatico l’evento in se ma se e come esso sia traumatico per quel soggetto in quanto ognuno è un microcosmo differente, ogni persona ha le sue paure e le vive in maniera differente.
Potrebbe essere un dolore intenso per un ragazzino vedere la sua squadra del cuore perdere una partita e per un’altra persona essere più significativo il timore di prendere un aereo, quindi come in tutto ciò che è relativo al mondo olistico anche qui è al centro dell’attenzione il soggetto e il suo vissuto.
Il rescue remedy oltre ad attenuare un fastidio, a volte anche piuttosto pesante a livello fisico, aiuta la persona a reagire ad una situazione d’emergenza riportando ad uno stato psico/fisico/emozionale di equilibrio: ricordiamoci che i fiori di Bach lavorano con le vibrazioni del fiore e quindi vanno a lavorare con le nostre energie vibratorie.
Se quel soggetto ha la paura di affrontare un intervento dal dentista il rescue remedy potrà aiutarlo ad arrivare a quel momento in maniera più tranquilla ed aiutarlo a controllare maggiormente il dolore, soprattutto quello amplificato dalla paura, ma se una persona non dorme perchè ha paura di stare male come chiude gli occhi allora è più opportuno effettuare un percorso con i fiori per scoprire l’origine di questo timore ed affrontarla proprio da dove nasce, magari utilizzando altre tecniche in aggiunta, anche olistiche, in abbinamento ai fiori: il rescue remedy è per l’emergenza fisica, emotiva ed emozionale, non per un problema che accompagna la persona tutti i giorni .
Le fonti di pensiero sono varie e dettate dai successori di Bach dove ci sono coloro che consigliano il rescue remedy da prendere anche per lunghi periodi, mentre altre fonti di pensiero sconsigliano vivamente questa strada consigliando di non superare i due o tre giorni e quindi: si quanto si vuole, ma non più di quel tempo.
In caso di un evento già prefissato l’utilizzo migliore sarebbe il giorno prima e il giorno stesso dell’evento che causa una situazione da pronto soccorso, al massimo anche il giorno successivo.
La motivazione per la quale viene sconsigliato un utilizzo maggiore in termini di tempo è dovuto al fatto che i fiori contenuti in questa miscela dopo i due giorni vanno a lavorare sugli stati emotivi ad essi collegati e di conseguenza vanno ad aprire “il vaso di Pandora” causando squilibri emotivi ed energetici, quindi utilizzarlo con parsimonia in termini di tempo, e non di quantità, sarebbe ciò che viene consigliato come maggiormente opportuno onde evitare il riaprirsi di cassetti emotivi chiusi perchè troppo dolorosi.
L’utilizzo prolungato andrebbe a far muovere quelle energie negli strati più profondi, come se in un computer si andasse a toccare il sistema operativo.
Sicuramente non va preso con altri fiori, che se utilizzati, sarà opportuno sospendere per quei due o tre giorni per non mettere troppa “carne al fuoco”.
Nei bambini sino a 6/7 anni e negli animali, che non hanno un vissuto come nell’essere umano adulto e quindi non hanno stati sovrapposti, il discorso cambia infatti si può ricorrere alla miscela rescue remedy anche per una settimana; esistono miscele Rescue Remedy ove vengono utilizzati conservanti differenti dal brandy.
Ottimo per coloro che possono rientrare nel soggetto roch rose perchè se preso nei 30 secondi prima dell’evento di “paralisi da terrore” aiuta a contrastarlo.
Comunque sia è sempre bene cercare di arrivare alla fonte del problema, il rescue remedy aiuta a tamponare ma non a risolvere la motivazione, la causa, e come si sa nel mondo olistico si cerca sempre di lavorare non sul sintomo, e tanto meno sulla patologia che non rientra in questa professione, ma sul motivo scatenante quello squilibrio.
Si fa presente, però, che i fiori non sostituiscono le cure mediche, non sono medicinali ma rimedi che non contengono il fiore o una parte di esso, ma la sua vibrazione.
Hai perso la prima parte della storia dei fiori di Bach? clicca qui.
La scorsa volta abbiamo parlato del sistema muscolare: le natiche, la prossima volta parleremo dei glutei.
Per vedere tutti gli articoli usciti clicca qui.
Hai delle domande? Vedi se ci sono già le risposte in domande frequenti – faq scorrendo la pagina sino in fondo.
Non ci sono le risposte? Scrivimi.