Edward Bach era un medico che durante il periodo della sua professione studiò, come abbiamo visto, l’omeopatia mettendo a punto i suoi vaccini omeopatici: i nosodi (clicca qui per vedere il post).
Bach, quindi, trovò utile l’omeopatia (che viene ancora oggi utilizzata dai medici omeopatici), ma la abbandonò in quanto il suo scopo era quello di creare un qualcosa che le persone potessero utilizzare in modo autonomo e soprattutto semplice.
I suoi fiori, che come abbiamo visto non contengono nulla di materiale dei fiori e delle piante da cui hanno origine, hanno al loro interno le vibrazioni dei fiori stessi, ma è molto discussa e combattuta la divergenza di idee che fa si che vi siano coloro che li considerano omeopatici e coloro che non li considerano in questa maniera facendoli rientrare nei rimedi della floriterapia.
Di entrambe si dice che hanno alla base del loro pensiero il concetto di diluizione, ossia: più il prodotto è diluito e più alto sarà il suo effetto, in sostanza la risonanza è maggiore se il contenuto del rimedio nel suo vettore (esempio: acqua, brandy) è basso.
Se vogliamo “vedere” questo concetto è un pò come urlare in una stanza piena di oggetti e urlare in cima a una montagna: nel primo caso non vi sarà l’eco, mentre nel secondo caso si, quindi “l’eco” è la capacità che la sostanza all’interno del rimedio ha di espandersi, come la nostra voce dove non vi è nulla che la ostacoli.
Se fossimo in cento a urlare in una stanza ci sarebbe solo un gran caos e ugualmente ci sarebbe anche su una montagna, l’eco di tutti andrebbe a confondere l’eco di ognuno, creerebbe una disarmonia.
Ma, allora, che differenza c’è tra l’omeopatia e la floriterapia?
Hanno in comune il pensiero “più il prodotto è diluito e più alto sarà il suo effetto” in quanto entrambi hanno il concetto della “vibrazione”, e la diluizione che fa parte del procedimento in entrambe i casi, quindi è la preparazione del rimedio che crea una sostanziale differenza e il loro contenuto di base.
Omeopatia
Il principio dell’omeopatia è quello di curare la malattia con il suo simile, quindi la sostanza contenuta nel rimedio omeopatico provoca gli stessi sintomi della malattia che va a curare.
Il concetto è quello visto nei nosodi: introduco nel soggetto la malattia a piccole quantità in modo tale da stimolare l’organismo a reagire creando da solo gli anticorpi per contrastare la malattia, ma la quantità introdotta è talmente bassa che non provoca la malattia bensì la reazione immunologica naturale del corpo. Se il dosaggio fosse più alto non si potrebbe più parlare di prodotto omeopatico, ma caso mai di farmaco vero e proprio, quindi di un vaccino allopatico che a grandi quantità di “malattia” aggredisce l’organismo per curarlo.
I rimedi omeopatici si ottengono con il principio della tintura madre e della diluizione.
- la tintura madre si ha a seguito dell’estrazione da ciò che ci farà avere il rimedio omeotapico, ossia dal prodotto di base: pietre e minerali polverizzati, parti di piante, animali o sostanze umane macerate con alcool; la macerazione ha la durata di diverse settimane.
- la diluizione che prevede un processo di diluizione e successivamente di dinamizzazione. La diluizione può essere di differenti graduazioni (decimale, centesimale, ma può arrivare anche a essere sino a centinaia) e dopo ogni tipologia di diluizione si deve passare necessariamente alla dinamizzazione, ossia quel procedimento in cui il prodotto ottenuto con la diluizione è sottoposto a una succusione (uno scuotimento che attiva il preparato omeopatico)
Floriterapia
Nella floriterapia, come già si desume dal nome, il contenuto è unicamente ottenuto dai fiori, quindi non vi sono all’interno sostanze provenienti da minerali, pietre, animali o sostanze umane.
I fiori di Bach, visto che di questi stiamo parlando, contengono solamente i principi energetici che permetteranno, a chi li utilizza, di effettuare una trasformazione emotiva (ricordiamoci che di riflesso andrà a lavorare anche sul corpo fisico in quanto trasformando lo stato d’animo anche gli organi e i visceri colpiti da esso ne beneficeranno in maniera sostanziale), essi aiutano il passaggio da una visione negativa a una positiva sempre se utilizzati nella maniera corretta, abbinandoli in modo giusto tra loro, per il giusto periodo e nella giusta sequenza: anche perchè se presi in maniera differente non daranno il risultato che si spera di avere, in sostanza non funzioneranno.
I rimedi del Dottor Bach si ottengono con il principio della solarizzazione/bollitura e successivamente della diluizione (clicca qui per vedere Bach come arrivò a questa metodologia)
- la solarizzazione o la bollitura furono i due metodi con cui Bach estrasse i benefici dei suoi fiori, prima con la solarizzazione e successivamente con la bollitura (a causa del tempo atmosferico e del tempo della sua breve vita che sapeva sarebbe giunta al termine prematuramente). Con questo procedimento (solarizzazione o bollitura) si ottiene una tintura madre di base che contiene al suo interno l’energia del fiore
- la diluizione, che avviene dopo l’estrazione dell’impronta energetica del fiore avvenuta con il precedente procedimento, è il passaggio con il quale si uniscono il brandy (il conservante) nella stessa quantità di ciò che si è ottenuto con la solarizzazione/bollitura e si ottiene la tintura madre definitiva.
- lo stock bottle è l’ultimo procedimento con il quale vengono messe in una bottiglietta (lo stock bottle) la tintura madre definitiva (quella ottenuta con il procedimento della diluizione) e il brandy. Nelle boccette da 10 ml vi sono 10ml di brandy e due gocce di tintura madre
- La miscela, che non è detto che vi sia sempre, è un procedimento successivo che si ha quando ci si trova nella necessità di utilizzare più fiori contemporaneamente, ovviamente quelli giusti per il proprio caso e nella quantità corretta, dove si va a diluire ulteriormente il prodotto dello stock bottle (parleremo più avanti delle miscele)
A questo punto pare evidente che, pur essendo due metodologie che possono avere in comune il pensiero e un passaggio nella preparazione, sono sostanzialmente differenti: i fiori di Bach non sono omeopatia.
Con questo non significa che il rimedio omeopatico sia migliore o peggiore dei fiori di Bach, in questo post si sottolinea solamente il fatto che sono due rimedi totalmente diversi che nascono con la stessa idea, ma con preparazione e contenuti differenti.
Si fa presente che i fiori non sostituiscono le cure mediche e sarà il medico a effettuare le diagnosi, i fiori non sono medicinali ma rimedi che non contengono il fiore o una parte di esso, ma la sua vibrazione.
Hai perso la prima parte della storia dei fiori di Bach? clicca qui.
Continua prossimamente per scoprire e conoscere meglio i suoi meravigliosi fiori.
La scorsa volta abbiamo parlato del sistema muscolare: i muscoli profondi della schiena (i muscoli erettori della colonna vertebrale), la prossima volta continueremo a parlare del nostro corpo fisico.
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