La connessione vitale tra le cellule e i mitocondri è un tema intrigante che definisce molte delle dinamiche fondamentali della vita. 

Le cellule, componenti fondamentali di ogni organismo vivente, sono intrinsecamente legate a una relazione simbiotica con i mitocondri, microscopiche strutture universalmente riconosciute come le “centrali energetiche” cellulari. Questa collaborazione profonda è cruciale per garantire il funzionamento armonioso degli organismi viventi.

I mitocondri, organuli dalla doppia membrana, sono ubiquitari in cellule eucariotiche, comprese quelle di animali, piante e funghi. 

L’espressione “sono ubiquitari in cellule eucariotiche” si riferisce al fatto che i mitocondri sono presenti in modo diffuso o onnipresente all’interno delle cellule eucariotiche. In questo contesto, “ubiquitari” significa che i mitocondri si trovano in quasi tutte le cellule di organismi eucariotici, che includono animali, piante, e funghi. Quindi, la frase sottolinea la diffusione di questi organuli nelle diverse tipologie di cellule caratterizzate dalla presenza di un nucleo ben definito, tipico delle cellule eucariotiche.

Il loro ruolo chiave risiede nel processo di respirazione cellulare, in cui molecole organiche come il glucosio e gli acidi grassi subiscono un’ossidazione graduale, generando adenosina trifosfato (ATP). L’ATP, a sua volta, rappresenta la principale fonte di energia per le cellule, alimentando tutte le attività metaboliche essenziali.

La teoria endosimbiontica getta luce sulla simbiosi tra cellule e mitocondri. Secondo questa teoria, i mitocondri discendono da batteri aerobici che, in tempi remoti, furono inglobati da cellule primitive in una simbiosi mutualistica. Nel corso dell’evoluzione, questa partnership ha dato luogo a una divisione del lavoro, in cui le cellule ospiti fornivano un rifugio protetto e sostanze nutrienti ai mitocondri, che a loro volta fornivano energia attraverso il processo di respirazione.

La teoria endosimbiontica è una spiegazione scientifica proposta per spiegare l’origine dei mitocondri e dei cloroplasti, due organelli cellulari essenziali nelle cellule eucariotiche. Questa teoria postula che questi organelli siano il risultato di una relazione simbiotica tra cellule primitive e batteri aerobici o fotosintetici.

La teoria endosimbiontica è stata formulata per la prima volta da Lynn Margulis negli anni ’60 e successivamente sviluppata e accettata dalla comunità scientifica. 

La teoria sostiene quanto segue:

1 – Origine batterica: I mitocondri e i cloroplasti hanno molte caratteristiche simili a quelle dei batteri. Ad esempio, entrambi possiedono il proprio DNA circolare e ribosomi, simili a quelli dei batteri. Inoltre, la struttura della membrana dei mitocondri e dei cloroplasti è simile a quella delle membrane batteriche.

2- Incorporazione attraverso l’endocitosi: In un lontano passato evolutivo, una cellula eucariotica primitiva avrebbe inglobato batteri aerobici o fotosintetici attraverso un processo chiamato endocitosi. Questi batteri sarebbero stati “catturati” all’interno della cellula ospite senza essere digeriti.

3 – Simbiosi mutualistica: Invece di essere digeriti, i batteri avrebbero stabilito una relazione simbiotica mutualistica con le cellule ospiti. Questo significa che entrambe le parti coinvolte avrebbero tratto beneficio dalla collaborazione. I batteri avrebbero fornito energia alla cellula ospite attraverso la respirazione cellulare (nel caso dei mitocondri) o attraverso la fotosintesi (nel caso dei cloroplasti), mentre la cellula ospite avrebbe fornito un ambiente protettivo e nutrienti.

4 – Co-evoluzione: Nel corso dell’evoluzione, questa relazione simbiotica sarebbe diventata così stretta che i batteri si sono evoluti in organelli permanenti all’interno delle cellule eucariotiche. Questa co-evoluzione avrebbe portato alla formazione di cellule più complesse e adattate a svolgere una varietà di funzioni.

La teoria endosimbiontica offre una spiegazione plausibile per l’origine di organelli come i mitocondri nelle cellule eucariotiche e ha contribuito significativamente alla comprensione dell’evoluzione delle forme di vita complesse sulla Terra.

La respirazione cellulare è prevalentemente confinata alle membrane interne dei mitocondri, dove si svolgono le intricate reazioni chimiche coinvolte nella produzione di ATP. Durante questo processo, i nutrienti vengono decomposti in unità più piccole, come il piruvato, che entra nella matrice mitocondriale. Qui, attraverso una serie complessa di reazioni chimiche, il piruvato subisce degradazione in una serie di intermedi chimici, generando molecole di ATP e anidride carbonica (CO2) come prodotti finali.

Va notato che la relazione tra cellule e mitocondri non si limita alla generazione di energia. I mitocondri svolgono un ruolo chiave nella regolazione metabolica, nell’apoptosi (morte cellulare programmata) e nella segnalazione cellulare. Alcuni studi suggeriscono anche il coinvolgimento dei mitocondri nei processi di invecchiamento e nell’insorgenza di alcune malattie.

La connessione tra cellule e mitocondri rappresenta un esempio eloquente di simbiosi vitale all’interno degli organismi viventi. I mitocondri forniscono alle cellule l’energia necessaria per la sopravvivenza e il funzionamento ottimale, mentre le cellule, a loro volta, offrono un ambiente protettivo e sostanze nutrienti ai mitocondri. Questa collaborazione millenaria ha plasmato profondamente l’evoluzione della vita sulla Terra, influenzando la struttura e la funzione delle cellule e contribuendo alla complessità e alla diversità degli organismi.

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Laura Barocci - Operatrice in discipline Bio-Naturali - Partita IVA IT03346200102 - C.F. BRCLRA65S69D969V
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