Si ritiene che ogni essere umano nasca con un insieme intrinseco di capacità, una sorta di tela su cui la vita dipingerà le sfumature del loro potenziale. Queste abilità innate, sebbene presenti fin dalla nascita, richiedono un’attiva interazione tra mente e corpo per essere adeguatamente sviluppate. L’individuo, pertanto, è chiamato a svolgere un ruolo attivo in questo processo di crescita, in cui mente e corpo lavorano in sinergia per raggiungere l’apice delle loro capacità.

Tuttavia, il concetto di sviluppo umano non può essere limitato alla mera concentrazione sulla mente o sul corpo isolatamente. Invece, l’approccio più efficace e completo richiede un’esplorazione e un coinvolgimento congiunto di entrambi questi aspetti fondamentali della nostra esistenza. È solo attraverso questa integrazione che l’individuo può davvero sbloccare il suo potenziale più elevato.

Nel contesto dello sviluppo umano, è essenziale sottolineare che la complessità dell’individuo e delle sue esperienze è data una serie di fattori: ogni individuo è unico e va considerato come tale.

Bisogna abbracciare la complessità dell’essere umano e riconoscere che ognuno di noi è un risultato unico dell’interazione tra genetica, ambiente e esperienze di vita. Questa complessità richiede un’approccio personalizzato allo sviluppo e al potenziamento delle capacità innate.

Un modo per comprendere meglio questa complessità è considerare l’individuo come un sistema composto da tre parti interconnesse: il genitore, l’adulto e il bambino. Questi tre aspetti coesistono all’interno di ciascuno di noi e influenzano il modo in cui percepiamo e affrontiamo il mondo.

Il “genitore” rappresenta la parte di noi che ha ereditato le influenze genetiche dai nostri antenati. Questo aspetto del nostro essere contribuisce alle nostre predisposizioni e alle nostre abilità innate.

L'”adulto” rappresenta la parte di noi che è stata modellata dalle esperienze e dall’educazione. Questo aspetto riflette le nostre conoscenze, competenze e capacità acquisite nel corso della vita.

Il “bambino” rappresenta la parte di noi che conserva le emozioni e le reazioni innate. È il nostro nucleo emotivo, che può influenzare le nostre reazioni e decisioni in modi profondi e spesso inconsci.

Per raggiungere il massimo potenziale, dobbiamo prendere in considerazione queste tre dimensioni interconnesse di noi stessi. Non possiamo trascurare l’eredità genetica o le esperienze di vita; dobbiamo lavorare su entrambe per sviluppare appieno le nostre abilità innate.

Il percorso verso il massimo potenziale richiede un approccio olistico che coinvolga mente e corpo, riconoscendo la complessità di ogni individuo. Dobbiamo abbandonare l’idea di ridurre le esperienze umane a una serie di eventi vissuti e abbracciare la ricchezza delle nostre singolarità. Considerando la presenza simultanea di genitore, adulto e bambino in ciascuno di noi, possiamo intraprendere un viaggio di scoperta e sviluppo che ci porterà a esprimere il nostro potenziale unico al massimo.

Si ricorda, però, che le patologie classificate nella DSM-IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, quarta edizione) rientrano nel campo della psichiatria e della salute mentale e quindi non vengono trattate dal ramo olistico.

Il DSM-IV è stato una pietra miliare nella storia della psichiatria, fornendo un sistema strutturato per la diagnosi dei disturbi mentali. Tuttavia, è stato sostituito dal DSM-5, che ha incorporato importanti modifiche e approcci più aggiornati alla comprensione e alla diagnosi dei disturbi mentali.

Il DSM-5, acronimo di “Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition,” è la quinta edizione del manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali pubblicato dalla American Psychiatric Association (APA). Questo manuale è stato rilasciato nel maggio 2013 ed è stato un aggiornamento significativo rispetto al precedente DSM-IV.

Il lavoro di un counselor o di un quantum trainer si basa su un approccio che mette al centro la persona e le sue esperienze individuali aiutandola all’accettazione di se stessa e alla comprensione e scoperta della consapevolezza di sè e delle sue emozioni e sentimenti.

Nel prossimo post cercheremo di scoprire cosa è il DSM e successivamente procederemo ad approfondire ulteriormente le terminologie pertinenti, al fine di ampliare la nostra comprensione di tali contesti e avvicinarci all’identificazione delle diverse figure di supporto psicologico ed emotivo esistenti.

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La scorsa volta abbiamo parlato dei mitocondri: i prodigi nascosti all’interno delle nostre cellule, la prossima volta continueremo a parlare del nostro corpo fisico.

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Laura Barocci - Operatrice in discipline Bio-Naturali - Partita IVA IT03346200102 - C.F. BRCLRA65S69D969V
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