La riflessologia plantare non è un massaggio al piede ma una tecnica in cui si riequilibra l’energia e si vanno a trattare tutti gli organi interni ed esterni tramite i punti riflessi che vi sono nei piedi, questo aiuta a riequilibrare squilibri che possono esservi e che possono causare una mancanza di benessere.
I nostri piedi, da quando ci siamo “industrializzati”, tendiamo a nasconderli ed a trattarli con poco riguardo, quasi come se fossero qualcosa di sporco e sconveniente, ma hanno sempre avuto una parte fondamentale nell’esistenza dell’uomo.
Il termine “Riflessologia Plantare” si spiega da sé:
- “plantare” perché si lavora sulla pianta del piede;
- “riflessologia” perché si lavora per l’appunto sui “riflessi” del corpo sul piede.
I punti che vengono toccati portano a canali energetici come avviene per l’agopuntura, ma non tutti i punti della riflessologia plantare sono gli stessi dell’agopuntura.
La parte su cui si lavorerà maggiormente è la pianta del piede, ma alcune tecniche possono richiedere di andare ad operare anche sul collo del piede, sul suo dorso, sulla caviglia o sul tendine calcaneare.
Si useranno sempre le dita della mano, una per volta, due per volta o anche tutte e cinque assieme; si eserciteranno tipi di pressione ritmica con andamento lineare, circolare, pressione-rilascio, strisciamento, percussione a seconda del puntola trattare.
Controindicazioni
La riflessologia plantare non ha alcuna controindicazione fatta eccezione per la tradizionale cinese che presenta le seguenti controindicazioni.
L’elenco non è esaustivo e si consiglia di fare sempre riferimento al medico in caso di dubbi.
Condizione cliente
Può essere fatta su tutti con eccezione fatta per coloro che:
- hanno febbre alta (l’elevata temperatura corporea aumenta la velocità dei flussi energetici e se da una parte potrebbe far scomparire più velocemente un disturbo, dall’altro canto potrebbe causare un effetto negativo portando la persona ad una ricaduta)
- un soggetto eccessivamente ansioso, nervoso ed agitato in quanto questo stato d’animo fa si che la persona non sia rilassata ed il massaggio riflessologico perda gran parte del suo effetto benefico
- in caso di mal di testa o denti troppo forti perché i dolori nella zona cranio- mascellare tolgono concentrazione e quindi ci si trova con un soggetto nella stessa condizione vista sopra, non rilassato
- stato di gravidanza perché in questo caso non si lavora solo sulla donna, ma anche sul feto/bambino, il trattamento in questo caso può essere effettuato, ma senza personalizzazioni particolari, in modo leggero, più un massaggio e, comunque vanno sempre chieste le condizioni del piccolo perché se da degli esami risultano delle sofferenze del feto il trattamento non va effettuato.
Condizioni ambientali
Se è importante sapere a chi ed a chi non fare il trattamento non è da meno il considerare anche possibili controindicazioni ambientali, quindi non va effettuato in caso di:
- luce troppo forte perché questa disturba la concentrazione ed il rilassamento
- forte vento, temporale e grandine perché sono violente energie atmosferiche che disturbano le delicate energie su cui si lavora, mentre la semplice pioggia senza vento non causa alcun disturbo
- locali al di sotto del livello del suolo perché vi è un’eccessiva presenza del livello acqua e di tutti gli elementi yin che causerebbero uno squilibrio nel movimento degli altri elementi; meglio far sdraiare il cliente a terra direttamente a contatto del terreno naturale, meglio ancora se un prato.
Condizioni dell’operatore
La riflessologia plantare richiede anche che l’operatore sia in condizione di poter svolgere il suo lavoro, quindi è bene che si astenga in caso di:
- eccessivo nervoso, agitazione ed ansia in quanto non potrebbe trasmettere energie positive e gran parte del trattamento non servirebbe a nulla
- in caso di febbre per lo stesso motivo già indicato per il cliente
- in caso di mal di testa e mal di denti forti per lo stesso motivo visto quando si è parlato del cliente con gli stessi sintomi
- in caso di operatrice in stato di gravidanza perché le sue energie in movimento andrebbero a toccare anche il feto
- mancanza di voglia di operare, se l’operatore non si sente di fare il trattamento è meglio che non lo faccia perché vanificherebbe gran parte del suo lavoro.
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