Il reiki, fondamentalmente, è uno strumento di riequilibrio antichissimo riscoperto e reso tecnica nel primo ventennio del 1900, fa parte dei trattamenti utilizzati per riequilibrare le energie, e quindi il benessere generale.
La tecnica del reiki è di origine giapponese nata a seguito di una meditazione di 21 giorni del suo fondatore che comprese come incanalare ed utilizzare l’energia dell’Universo, il Maestro Mikao Usui, che coniò il reiki nel 1922, ma se ne deve la conoscenza in occidente al maestro Hawaio Takata che fu la terza maestra di reiki nella discendenza di Usui, ne fece delle modifiche e la nominò “Reiki metodo Usui”, mantenendo quindi il nome del Maestro fondatore.
Con il reiki si va a dare energia universale alla persona che ne necessita, l’energia utilizzata è quella che ci circonda e che non appartiene al reikista, differente dalla pranoterapia ove l’energia viene passata dal pranoterapeuta al ricevente, ossia l’energia che l’operatore ha in surplus.
Il trattamento d’emergenza è reiki a tutti gli effetti, ma viene effettuato solamente sui 7 chakra principali, ossia dal 1’ al 7’ chakra; risulta essere differente dal trattamento completo dove si agisce su tutto il corpo, non sostituisce la seduta di reiki, ma ne viene in aiuto tra un trattamento e l’altro per poter riportare equilibrio.
Il reiki usa le mani a contatto con il corpo per riportare il benessere generale a differenza della pranoterapia ove può anche non esservi contatto.
Il reikista è come un filo conduttore di energia tra il cosmo ed il ricevente, è come se egli potesse attaccarsi da un lato alla presa di corrente (energia universale) e dall’altro avesse da accendere una lampadina (soggetto ricevente).
Il reiki può essere applicato in abbinamento ad altre tecniche.
Nella seduta di reiki l’operatore deve riequilibrare l’energia del soggetto trattato innescando quel meccanismo denominato “autoguarigione”, l’energia del reiki va da sola dove serve e ne va tanta quanto serve.
Spesso si sente parlare di energia positiva e negativa, ma sono una semplificazione, infatti l’energia fondamentalmente è solo una che non è né positiva, né negativa ma vengono definite in tal modo per, sostanzialmente, indicare con quella positiva l’energia che scorre in modo corretto e nella giusta quantità, mentre con negativa quella eccessiva o carente o comunque che non scorre in modo fluido.
Il reiki può essere praticato su tutti, anche sugli animali ed i vegetali.
Non deve necessariamente avere un problema il soggetto trattato, può fare reiki anche solo per mantenere il corretto equilibrio energetico.
Per quel che riguarda gli animali questi si staccano da soli quando si sentono con l’energia riequilibrata e che è scattata l’autoguarigione.
Una caratteristica del reiki è la possibilità di essere eseguito anche a distanza, ossia la possibilità del reikista di mettersi in contatto, tramite le energie universali, con il ricevente.
Controindicazioni
Il reiki può essere applicato a tutto e tutti con esclusione di ciò che viene indicato nelle controindicazioni
L’elenco non è esaustivo e si consiglia di fare sempre riferimento al medico in caso di dubbi.
Non può essere svolta sui seguenti soggetti:
- persone sotto anestesia per le quali bisogna attendere che la stessa sia terminata
- sulle ferite con drenaggio
- sulle fratture scomposte per le quali bisogna attendere che si siano ricomposte o vi sia il gesso
- le donne in gravidanza sino al 6’ mese, dal 7’ mese sul ventre solo sulla parte bassa è possibile effettuare reiki
- a chi ha avuto infarto non va effettuato sulla zona del cuore e comunque può dare effetti collaterali come formicolii e battito irregolare
- a persone con forte diabete
- morenti per i quali è bene effettuare il reiki solo sul 7’ chakra per dare sollievo nel passaggio all’aldilà
Può nascere spontanea la domanda relativamente a quale tecnica sia meglio sottoporsi: pranoterapia o reiki?
Le due tecniche lavorano le energie con lo stesso scopo, ma vi sono differenze sostanziali:
- il pranoterapeuta può veicolare le energie, quindi le può spostare all’interno del soggetto trattato, in più può eliminare quelle in eccesso ed in mancanza può donare le sue. La pranoterapia risulta più potente perchè l’energia è veicolata volontariamente dal pranoterapeuta che sa come, dove e quanta ne deve gestire; il pranoterapeuta sente gli squilibri vibrazionali e, quindi, riconosce i punti in cui vi è un problema energetico che può far scaturire, od ha fatto scaturire, disturbi. Il pranoterapeuta non può lavorare a distanza con le energie universali perchè egli lavora con le sue energie e direttamente sul soggetto da trattare. L’energia del pranoterapeuta non è considerata pura perchè appartiene ad una persona anche se questa nel suo lavoro può passare solo l’energia detta positiva.
- il reikista non dona le sue energie, ma lavora unicamente come filo conduttore di energia universale. Il reiki non è volontario e quindi il reikista non sposta le energie come e quanto vuole, ma funge da filo conduttore dell’energia universale e sarà questa a decidere dove andare all’interno del corpo del ricevente ed in che quantità. Il reikista può lavorare le energie a distanza perchè si mette in contatto con quelle universali. Il reikista non ha una sua energia da passare, ma trasferisce quella universale che viene considerata pura.
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