La pranoterapia è il re dei trattamenti per riequilibrare le energie, e quindi il benessere generale.

E’ una tecnica antica e conosciuta da millenni, ancora oggi usata in moltissimi paesi, ove si va ad influenzare il campo elettromagnetico per riportare equilibrio e di conseguenza benessere.

La pranoterapia d’emergenza è pranoterapia a tutti gli effetti, ma viene effettuata solo sulla zona che causa malessere e non sostituisce la seduta di pranoterapia ma ne viene in aiuto tra un trattamento e l’altro per poter riportare equilibrio.

Il pranoterapeuta usa le mani, più o meno distanti dal corpo, per riportare il benessere generale.

I campi bioenergetici interagiscono tra loro, quindi quando due persone sono vicine i loro campi energetici comunicano, questo è ciò che accade anche tra un pranoterapeuta ed il suo cliente perché questo è il fondamento della pranoterapia.

Nella seduta di pranoterapia l’operatore deve riequilibrare l’energia del soggetto trattato eliminando quella in eccesso, dando la sua energia in mancanza di essa, eliminando le energie negative: così facendo porterà il soggetto in equilibrio e toglierà o porterà in superficie il disturbo od il dolore innescando quel meccanismo denominato “autoguarigione”.

Con la pranoterapia, infatti,  l’operatore effettua un passaggio di energia tra il suo corpo e quello della persona trattata, quindi il soggetto riceve dal pranico l’energia di quest’ultimo, egli trasferisce l’energia personale di cui è dotato in eccesso.

Le terminologie di energia positiva e negativa sono una semplificazione, infatti l’energia fondamentalmente è solo una che non è né positiva, né negativa ma vengono definite in tal modo per, sostanzialmente, indicare con quella positiva l’energia che scorre in modo corretto e nella giusta quantità, mentre con negativa quella eccessiva o carente o comunque che non scorre in modo fluido.

La pranoterapia può essere praticata su tutti, anche sugli animali ed i vegetali.

Non deve necessariamente avere un problema il soggetto trattato, può fare pranoterapia anche solo per mantenere il corretto equilibrio energetico.

Per quel che riguarda gli animali questi si staccano da soli quando si sentono con l’energia riequilibrata e che è scattata l’autoguarigione.

PRANOTERAPIA IN ESTETICA

Si è belli fuori quando si è sani dentro.

La maggior parte degli inestetismi sono dovuti a cause organiche, alcuni dipendono da vere e proprie malattie, altri da problemi psicologici.

La pranoterapia agisce alla fonte, riequilibrando e mantenendo la persona in un equilibrio fisico, mentale ed emozionale il che migliora gli inestetismi perché la pranoterapia non può accontentarsi di trattare gli inestetismi esteriori, ma deve risolvere soprattutto le cause che li hanno generati.

Nel corpo, per l’interdipendenza delle funzioni dei diversi organi, un disturbo ne porta con se un altro e di solito l’inestetismo rappresenta la punta di un iceberg, l’ideale è quindi andare alla fonte riarmonizzando la persona.

Controindicazioni

La pranoterapia può essere applicata a tutto e tutti con esclusione di ciò che viene indicato nelle controindicazioni, la motivazione principale è che in alcuni casi bisognerebbe essere sottoposti a seduta di pranoterapia ogni giorno per riportare in equilibrio e con la giusta vibrazione l’organismo: a questo punto risulta abbastanza complicato a livello tempo e costo e quindi è meglio soprassedere, altra motivazione è che il portare in equilibrio non è mai nocivo, ma potrebbe essere non risolutivo se la problematica non ha origine energetica.

L’elenco non è esaustivo e si consiglia di fare sempre riferimento al medico in caso di dubbi.

Non può essere svolta sui seguenti soggetti:

  • nella zona del feto per le donne in stato di gravidanza
  • portatori di apparecchi elettronici (es. pacemaker)
  • tumori gravi più che altro per non dare false speranze, non tanto perché non funziona, ma  perché sono basse le possibilità di guarigione, tra l’altro c’è il rischio che con la pranoterapia si possa dare più energia del dovuto e far accelerare la malattia. Per le persone in questione andrebbe fatta la pranoterapia tutti i giorni facendo ogni giorno la pulizia e bisognerebbe andare a scaricare l’energia, solo che parlando di soggetti fortemente malati e, di conseguenza deboli, questi rischierebbero di stare peggio e svenire.
  • cardiopatici perché con l’energia del pranoterapeuta si possono influenzare eventuali inserimenti elettronici compensatori di flusso sanguigno, rischierebbero di entrare in fibrillazione, mancherebbe l’ossigeno ed il diaframma comprimerebbe fortemente il cuore creando scompenso cardiaco.

Può nascere spontanea la domanda relativamente a quale tecnica sia meglio sottoporsi: pranoterapia o reiki?

Con il reiki si va a dare energia universale alla persona che ne necessita, l’energia utilizzata è quella che ci circonda e che non appartiene al reikista, differente dalla pranoterapia ove l’energia viene passata dal pranoterapeuta al ricevente, ossia l’energia che l’operatore ha in surplus.

Le due tecniche lavorano le energie con lo stesso scopo, ma vi sono differenze sostanziali:

  • il pranoterapeuta può veicolare le energie, quindi le può spostare all’interno del soggetto trattato, in più può eliminare quelle in eccesso ed in mancanza può donare le sue. La pranoterapia risulta più potente perchè l’energia è veicolata volontariamente dal pranoterapeuta che sa come, dove e quanta ne deve gestire; il pranoterapeuta sente gli squilibri vibrazionali e, quindi, riconosce i punti in cui vi è un problema energetico che può far scaturire, od ha fatto scaturire, disturbi. Il pranoterapeuta non può lavorare a distanza con le energie universali perchè egli lavora con le sue energie e  direttamente sul soggetto da trattare. L’energia del pranoterapeuta non è considerata pura perchè appartiene ad una persona anche se questa nel suo lavoro può passare solo l’energia detta positiva.
  • il reikista non ha la capacità di percepire gli squilibri energetici come il pranoterapeuta, non dona le sue energie, ma lavora unicamente come filo conduttore di energia universale. Il reiki non è volontario e quindi il reikista non sposta le energie come e quanto vuole, ma funge da filo conduttore dell’energia universale e sarà questa a decidere dove andare all’interno del corpo del ricevente ed in che quantità. Il reikista può lavorare le energie a distanza perchè si mette in contatto con quelle universali. Il reikista non ha una sua energia da passare, ma trasferisce quella universale che viene considerata pura.

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Laura Barocci - Operatrice in discipline Bio-Naturali - Partita IVA IT03346200102 - C.F. BRCLRA65S69D969V
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