Il ventre materno è una risorsa infinita, una protezione da sbalzi di temperatura e rumori e si è cullati costantemente: tutto questo all’improvviso svanisce lasciandolo solo in una culla e senza i continui stimoli cutanei, il dialogo corporeo con la madre è cessato ed il suo mondo è cambiato radicalmente, il suo corpo diventa il centro del suo universo e tramite esso comunica ed impara creando esperienze visive, tattili ed uditive che vive con le persone che lo circondano e che lo aiutano a creare e sviluppare una presa di coscienza del suo corpo, di fiducia in esso ed una relazione con l’ambiente che lo circonda; tutto questo fa si che il bambino possa esprimersi dando modo di capire come rispondere ai messaggi che riceve, per questo è importante che il bimbo sia tenuto in braccio in modo amorevole e senza timore di viziarlo; il contatto donerà piacere e rassicurazione per poter affrontare nuove situazioni quali la fame e la paura.

La vita all’improvviso è una sollecitazione continua dovuta alle innumerevoli novità ed è per questo che il piccolo deve avere ancora sensazioni conosciute che gli permettono di sentirsi sicuro e di ritrovare una sensazione di pace; parecchio sarà il tempo in cui ancora svegliandosi proverà paura non trovandosi nel ventre materno, quindi bisognerà cercare di prolungare il più possibile quelle piacevoli sensazioni vissute nell’utero.

Importanti mezzi di comunicazione che l’adulto avrà nei confronti del bambino saranno una voce dolce ed uno sguardo amorevole, ma anche le carezze; anche se la gestazione è durata molti mesi il piccolo è immaturo ed il più lungo proseguimento di quello che potrebbe ricordare la vita intrauterina farà si che si crei una sorta di gestazione più lunga, ovviamente il contatto più importante sarà con l’unica persona che è conosciuta, quindi la madre prima di tutto.

Come tutti anche il bimbo ama il calore ed il contatto che divengono esperienze fisiologiche che hanno determinato una memoria corporea e che costituiscono la maggior via di soddisfazione aiutandolo a consolarsi, ad esplorare il mondo ma anche a fidarsi e cominciare ad aumentare le sue conoscenze, importante è il continuo contatto con la madre per soddisfare sensibilità muscolare ed esigenze della cinestesi.

Spesso viene detto che portare in braccio, cullare, accarezzare e massaggiare è sinonimo di viziare, invece tutti questi atteggiamenti ed atti sono indispensabili come ogni altro nutriente: “essere portati, cullati, carezzati, essere tenuti, massaggiati, sono tutti nutrimenti per i bambini piccoli, indispensabili come le vitamine, i sali minerali e le proteine.” (F. Leboyer).

Uno studio, con risvolti tragici, richiesto da Federico II imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Germania (1194-1250) ci viene riportato dallo storico Salimbene De Adam (XIII secolo).

Federico II voleva scoprire quale lingua avrebbero potuto parlare i bambini se non avessero comunicato con nessun adulto, così ordinò a nutrici e balie di accudirli per pulizia ed allattamento, ma vietò di parlare con loro.

I suoi dubbi erano se, arrivati all’età in cui i bambini parlano, avrebbero parlato e se si che lingua: l’ebraico (la lingua più antica), il greco, il latino, l’arabo oppure la lingua dei genitori naturali; ma il suo studio terminò con la morte di tutti i bambini che non poterono vivere senza carezze, parole amorevoli e facce allegre, essi soffrirono non solo per il distacco dal corpo materno, ma anche dal trovarsi in un mondo sconosciuto, senza alcun contatto e quelle attenzioni necessarie che servono a chiunque quando si nasce.

La scorsa volta abbiamo affrontato la prima parte di questo argomento, se l’hai persa clicca qui.

Lunedì prossimo parleremo del 4′ chakra, mentre giovedì proseguiremo a parlare delle origini del massaggio e della memoria corporea, vedremo anche gli esperimenti che sono stati effettuati in passato per avvalorare alcune tesi.

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Laura Barocci - Operatrice in discipline Bio-Naturali - Partita IVA IT03346200102 - C.F. BRCLRA65S69D969V
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