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Nel 1923 vi fu un gravissimo terremoto a Kanto che sconvolse Tokyo a seguito del quale persero la vita tantissime persone, ma molti furono anche i feriti e gli ammalati; Usui iniziò a curare con il reiki una grande quantità di persone, si narra che riuscisse a fare reiki a 5 persone contemporaneamente usando non solo le mani ma anche i piedi ed il soffio, questo lo portò a ricevere dall’imperatore giapponese Meiji un’onorificenza per il suo impegno ad aiutare le persone con il reiki.
Nel 1925 si trasferì a Nakaro, fuori città, ove aprì una nuova clinica più grande della precedente che era divenuta troppo piccola per l’afflusso di gente che costantemente vi era.
Divenne sempre più famoso in tutto il Giappone e fu invitato in molte città, ottenne anche l’onorificenza governativa Kun San To, bisogna sapere che per un popolo come il Giappone, dove il titolo onorifico fa cambiare la condizione sociale della persona, questo diede ad Usui grande prestigio.
I titoli più usati sono: san, chan, sama, senpai, kun che vanno posti dopo il nome proprio di persona, questo titolo fa si che cambi lo stato sociale della persona, il Giappone è un paese piuttosto rigido sulla linea gerarchica dove la valutazione dell’importanza di una persona è data dall’età, dallo stato sociale, etc.
Importanza ha il lavoro che si svolge ed addirittura la mansione svolta nonchè gli anni di anzianità e tutto questo fa si che un soggetto possa essere superiore od inferiore ad un altro, il titolo onorifico è l’etichetta che viene data ad un soggetto in base alla sua linea gerarchica nella società e questa va rispettata anche in famiglia per poter avere una società, considerata dai giapponesi, ideale.
Il 9 marzo del 1926 all’età di 62 anni, nel quindicesimo anno del periodo Taisho, durante un suo soggiorno a Fukuyama si ammalò e morì per emorragia cerebrale dopo il terzo ictus, soltanto 4 anni dopo aver fondato la sua scuola che vantava di molti allievi, ben 2000, ma pochi insegnanti, solo 16.
Usui è sepolto in un tempio Zen buddista del Jodo Shu a Tokio e sulla pietra della sua tomba, alta tre metri e larga tre, collocata da alcuni suoi studenti nel 1927, è stata incisa la sua storia, pare anche che l’imperatore del Giappone rese omaggio alle sue spoglie, c’è chi sostiene che il luogo di sepoltura è in un tempio del Buddismo della Terra Pura.
Suo figlio Fuji fece erigere un monumento funebre accanto alla lapide e lì ora, accanto ad Usui, sono sepolti i suoi figli e la moglie.
Dopo la sua morte la scuola rimase aperta solamente per pochi eletti e chiuse al mondo esterno le sue porte.
Importante fu la sua eredità lasciata al padre del lama tibetano Yeshe: una scatola di legno laccato con all’interno gli oggetti più importanti di Usui, egli portò avanti la tecnica del reiki seguendo le scritture canoniche buddiste ed i Tantra.
Lo scritto lasciato da Usui consta di poche note, ma essenziali, per far si che chi pratica il reiki non possa perdere il corretto insegnamento:
1 – Il praticante deve evocare la mente bodhi, l’aspirazione alla Buddità. (il risveglio spirituale del buddista)
2 – Bisogna aprirsi alle forze energetiche al di fuori di noi.
3 – Bisogna essere all’interno della tradizione o “linea”.
4 – Occorre avere una buona conoscenza dell’esotismo e esoterismo delle tradizioni spirituali giapponesi.
Tra gli insegnanti della scuola di Usui vi era anche il capitano della marina imperiale giapponese, ormai in pensione, Chujiro Hayashi che lasciò la scuola di Usui dopo la sua morte e ne aprì una sua: la Hayashi Reiki Ryoho Gakkai, oltre alla scuola aprì anche una clinica per trattamenti Reiki.
La scorsa volta abbiamo parlato della tecnica vertebrale: vasi sanguigni e muscoli dell’osso sacro, la prossima volta parleremo della tecnica vertebrale: il coccige.
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