L’immagine del post è l’araba fenice che è un uccello leggendario presente in molti miti dei popoli antichi e simboleggia la morte e la resurrezione. 

La parola Karma deriva dalla radice “Kri” che significa “fare”, quindi indica le azioni e gli effetti che esse producono in questa ed in altre vite.

Qui bisogna partire dal presupposto che dopo la vita non c’è una morte se non apparente, nel senso che esiste una rinascita tramite la reincarnazione e che nelle vite future si subiranno le reazioni delle vite precedenti e questo susseguirsi di rinascite continuerà sino a quando non si arriverà all’ultima vita, quella in cui si sarà perfetti, si sarà puri, ed alla morte si diverrà luce congiungendosi al divino.

I principi fondamentali del Karma sono:

  • l’energia sopravvive alla morte
  • ogni azione causa un effetto
  • tutte le azioni della vita presente colmano quelle passate e producono karma per la prossima vita
  • ogni reincarnazione contribuisce ad un’evoluzione (ci si può reincarnare sotto forma animale, quindi anche umana, o vegetale)

Induismo 

E’ la religione tradizionale indiana che nasce intorno al 1500 a.C.

Per loro la reincarnazione porta ad avere estremo rispetto per tutte le creature viventi.

La società è suddivisa in caste, i varna (ognuna con un colore diverso) : guerrieri, produttori, servitori e fuori caste; la casta di appartenenza nella vita presente è il risultato dato dalle vite precedenti; le caste non debbo mescolarsi tra loro e questo comporta anche il doversi sposare con individui appartenenti alla stessa casta, essa impone doveri castici che si ripercuoteranno sulle vite successive, quindi assolvendoli si otterrà una rinascita migliore.

La vita dell’uomo per l’induismo

Secondo questa religione la vita dell’uomo sulla terra può essere espressa con tre parole:

  • Kama : il desiderio, di una passione non ancora soddisfatta
  • Karma : l’azione, che può essere buona o cattiva ed a seconda di essa si apparterrà ad una determinata casta
  • Samsara : il vincolo, è quello che lo spirito ha con il maya, ossia con l’illusione

Il Bhagavad Gite

Il Bhagavad Gita (canto del beato), corrispondente al Vangelo della religione cattolica cristiana, è composto di 18 capitoli; qui Krishna è l’incarnazione del Dio Vasnù ed indica le tecnica mistiche, tra cui lo yoga, tramite le quali potrà liberarsi dal ciclo delle rinascite.

Il Vangelo Indù è suddiviso in tre fasi:

  • karma yoga : la via del servizio
  • jnana yoga : la via della saggezza o della conoscenza
  • bhakti yoga : la via della devozione

Il Karma ha tre tipi di sorgenti :

  • adiatmika : prende origine dalla parte più intima di ognuno di noi, quella che ci porta ad essere quello che siamo a seguito della vita passata e che questa vita condizionerà quella futura
  • adibhautika karma: sono azioni e reazioni causate da fattori esterni indipendenti dalla nostra volontà
  • adidaivika karma : dipende dalle influenze astrali

In India vi sono tre tipi diversi di Karma:

  • samchita karma : è una sorta di magazzino delle vite precedenti, il sito astrale di tale deposito è sushumna, il canale che attraversa i chakra e scorre lungo la colonna vertebrale
  • prarabdha karma : è il karma vissuto nella vita presente
  • kryamana karma : è il karma che oggi creo per le vite future

Per poter agevolare il cammino karmico, ottenendo la liberazione del samsara, la strada più semplice, ma comunque impegnativa, è quella di praticare il karma yoga coltivando la consapevolezza interiore.

Buddismo 

Il buddismo venne annunciato da Buddha circa 500 anni prima di Cristo, il buddismo tibetano è detto anche lamaismo, dal termine “lama” (maestro).

Le quattro nobili verità

Il buddismo si basa sulle quattro nobili verità :

  • la verità del dolore : mette in risalto l’essenza negativa umana dovuta anche alle vite passate
  • l’origine della verità
  • l ’estinzione del dolore : la salvezza dovuta al frutto delle nostre azioni
  • la via che conduce al dolore

Caratteristiche del karma nel buddismo

Le caratteristiche sono quattro:

  • la certezza del karma : un karma positivo produrrà risultati positivi ed uno negativo risultati negativi
  • ognuno è responsabile del proprio karma
  • l’immutabilità del karma : qualunque sia il karma che si crea, positivo o negativo, questo non si perderà, eccezionalmente potrà essere estinto
  • la proporzionalità : quindi la grandezza del karma ha importanza, un piccolo karma positivo non darà grandi risultati

Cristianesimo

Nel cristianesimo l’idea della reincarnazione non fu accettata in quanto l’anima non poteva reincarnarsi e quindi occupare più volte corpi diversi, ma doveva andare in paradiso, in purgatorio od all’inferno.

Gesù insegnò la dottrina della rinascita ai suoi discepoli in gran segreto, e troviamo anche, nel Vangelo di Luca, Cristo come terapeuta.

Alla civiltà giudaico-cristiana appartiene la legge del karma intesa come legge di giustizia e punizione, ad esempio “non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati “ (Mt 7, 1-2).

Ebraismo 

Anche la religione ebraica non accetta il concetto di reincarnazione, per loro il ritorno è il rifiuto del peccato ed il confessare una colpa.

La volta scorsa abbiamo affrontato l’argomento dello Yin e dello Yang.

Giovedì parleremo degli oli, mentre lunedì prossimo dei mantra.

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