Come abbiamo visto i muscoli, che sono 752 nel nostro corpo di cui 327 pari (quindi doppi), fanno parte del sistema muscolare e ci permettono di muovere le ossa, la pelle e gli organi interni grazie alla contrazione e all’estensione che effettuano.

Essi, come del resto tutto il nostro corpo, hanno le cellule che permettono loro di rispondere agli stimoli (emozionali, nervosi ed ormonali) che noi riceviamo.

Il compito che svolgono è quello di permettere al muscolo di modificarne la lunghezza permettendogli di ridurla, quindi contrarsi, o farlo ritornare alla sua nomale lunghezza, quindi rilassarsi; il poter svolgere questo lavoro di rilassamento e contrazione permette al nostro corpo di effettuare i movimenti.

I movimenti producono energia chimica che in parte è energia termina che si disperde sotto forma di calore, in parte si trasforma in energia meccanica; il fatto che il muscolo possa avere energia termica fa si che riesca a  controllare il caldo ed il freddo per poter mantenere la temperatura corporea.

Quello che accade è che in caso di maggior movimento la temperatura sale ed a questo punto il calore viene disperso, mentre se c’è freddo i muscoli striati hanno delle ritmiche ed involontarie contrazioni allo scopo di aumentare la temperatura.

La nostra energia, quindi, è data dalle cellule dei muscoli che bruciano, ma questo lavoro produce anche delle sostanze di scarto, ossia l’acido lattico: tanto più sarà il lavoro che il muscolo andrà a svolgere tanto più sarà l’acido lattico prodotto.

Bisogna sapere che l’acido lattico è una sostanza tossica e la conseguenza che ne deriva è la fatica muscolare che causerà un aumento dello sforzo e di conseguenza un calo di prestazione.

Un problema che affligge moltissime persone è la contrattura muscolare, ad essa sono più soggette le persone che svolgono lavori pesanti o gli sportivi, ma anche chi passa molto tempo davanti ad un computer sforzando gli stessi muscoli, tipico anche degli studenti che passano ore sui libri seduti ad una scrivania.

La maggior parte di persone non sa cosa sia una contrattura, in passato veniva molte volte definita con la frase “un nervo accavallato”, solo che i nervi per loro struttura non si possono accavallare; la contrattura è una lesione muscolare la cui causa si deve alla contrazione improvvisa ed involontaria dei muscoli o di un solo muscolo; spesso vediamo la contrattura solo dal profilo del fastidio, o peggio ancora del dolore, perchè in effetti avere delle contratture non è mai piacevole ed è doloroso anche il trattamento per toglierle, ma il lato positivo è che essa risulta essere un campanello d’allarme, infatti è una difesa che il nostro corpo mette in atto per avvisarci che stiamo oltrepassando una soglia, che non dobbiamo sottoporci ad uno sforzo così notevole e che il nostro fisico è arrivato al limite della sopportazione, quindi a questo punto dovremo necessariamente “darci una calmata” per poter non peggiorare la situazione.

I muscoli sono in una sequenza di strati sovrapposti e vengono classificati in base alle loro caratteristiche di forma, azione che svolgono, azione e forma insieme, ossa nelle quali hanno capi di inserzione e direzione e così via, avremo ad esempio: pari (ce ne sono due), impari (ce n’è solo uno), striati, lisci, lunghi, larghi, quadrati, trapezi, flessori, estensori, laringei, gastrici, etc.

Il tessuto muscolare è quello che principalmente forma la massa corporea che varia a seconda del sesso e dell’età, ma anche in base a soggetti sedentari piuttosto che sportivi; viene misurata con l’indice di massa corporea (IMC), conosciuta anche con la sigla BMI (body mass index); è abbinando il peso e l’altezza del soggetto che otterremo l’indice di massa corporea che ci permetterà di poter classificare la persona in: sottopeso, peso normale, sovrappeso, obeso.

Il calcolo da effettuare è molto semplice basta avere il peso, in chilogrammi, da dividere al quadrato dell’altezza, in metri, per ottenere l’indice di massa corporea che ci servirà per vedere nella tabella degli indici che tipologia di soggetti siamo.

Facciamo un esempio: una persona che pesa 70 Kg. ed è alta 1 metro ed ottanta (1.80) avremo che IMC (o BMI) = 70 : (1,80 x 1,80) = 70 : 3,24 = 21,60

Il dato ottenuto è il BMI, a questo punto bisogna vedere nelle tabelle il 21,60 in che categoria ci pone e scoprire se siamo a rischio o no.

Queste tabelle si trovano ovunque su internet, anche sul sito del Ministero della Salute.

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Laura Barocci - Operatrice in discipline Bio-Naturali - Partita IVA IT03346200102 - C.F. BRCLRA65S69D969V
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