Le volte scorse abbiamo visto che nella zona della schiena esistono delle suddivisioni in base a origine e inserzione, oltre che profondità.
La scorsa volta abbiamo visto l‘elevatore della scapola, in precedenza avevamo parlato del muscolo trapezio e del grande dorsale, ma fanno parte dei muscoli superficiali della schiena anche il piccolo e il grande romboide.
Rivediamo brevemente la classificazione:
- superficiali: che sono i muscoli spinotrasversali
- intermedi: che sono i muscoli paravertebrali (detti anche erettori della colonna vertebrale)
- profondi: che sono i muscoli trasversospinali
Oggi parleremo dei muscoli piccolo e grande romboide.

Questi muscoli, che fanno parte dei muscoli del dorso, prendono il nome dalla loro forma e risultano essere molto importanti per quel che riguarda il fissaggio della scapola alla gabbia toracica, ma ci aiutano anche nei movimenti della spalla (e di conseguenza del braccio), infatti cooperano con altri muscoli per la rotazione e l’adduzione della scapola, nonchè alzarla, e la depressione della cavità glenoidea.
Ricordo che l’adduzione si ha quando le scapole vengono spostate in maniera tale che si avvicinano al piano sagittale, ossia quel piano verticale che va a dividere il corpo in due parti (destra e sinistra), per semplificare le scapole si avvicinano alla colonna vertebrale (ossia vengono ruotate verso la colonna), tra l’altro il rachide si unisce al margine mediale della scapola proprio grazie ai muscoli romboidi.
La depressione della cavità glenoidea è relativa alla predetta cavità che si articola con l’omero, è come un cucchiaio che accoglie una pallina, il cucchiaio è la cavità e la pallina la testa dell’omero, e la depressione si ha quando si abbassa questa zona.
I muscoli romboidi sono di due tipi e risultano essere uniti ai loro margini e per il resto separati da una piccola fessura, vengono innervati dai rami dei plessi cervicali (C3 e C5).
Il plesso cervicale è formato dai rami, a vederli sembrano come delle radici che partono dalle vertebre cervicali (C1 e C4), ogni ramo si divide in due parti (discendete e ascendente) ad eccezione del primo.
- piccolo romboide: detto anche romboide minore, si trova nella parte alta della schiena, posizionato sopra al grande romboide, ed è coperto dal muscolo trapezio; si inserisce alla base della scapola, che collega alla colonna vertebrale, e ha origine dal processo spinoso della prima vertebra toracica, l’ultima cervicale (C7) e dal legamento nucale. E’ innervato dal nervo scapolare dorsale e irrorato dalla branca profonda dell’arteria cervicale trasversa. Il suo compito è quello di addurre la scapola (in sinergia con i fasci intermedi del trapezio e grande romboide e con gli antagonisti piccolo pettorale, fasci intermedi del dentato anteriore), elevare la scapola (in sinergia con elevatore della scapola, grande romboide, fasci superiori del trapezio e del dentato anteriore e con gli antagonisti fasci inferiori del trapezio e del piccolo pettorale) e ruotare la scapola verso il basso (detta rotazione caudale che effettua in sinergia con piccolo pettorale, grande romboide, elevatore della scapola e con gli antagonisti fasci inferiori e superiori del trapezio, fasci inferiori del dentato anteriore) oltre che farla aderire al torace (in sinergia con grande romboide e dentato anteriore)
- grande romboide: detto anche romboide maggiore, si trova posizionato sotto al piccolo romboide, quindi nella parte alta della schiena, è coperto dal muscolo trapezio, collega la scapola al rachide; si inserisce a livello delle scapole e ha origine dai processi spinosi delle vertebre toraciche dalla T1 alla T4 (ossia le prime quattro vertebre toraciche) e termina sotto all’inserzione terminale del piccolo romboide e nella zona relativa al bordo mediale della scapola. E’ innervato dal nervo scapolare dorsale e irrorato dall’arteria scapolare dorsale. Il suo compito è quello di addurre la scapola (in sinergia con piccolo romboide e fasci intermedi del trapezio e con gli antagonisti piccolo pettorale e fasci intermedi del dentato anteriore), elevare la scapola (in sinergia con il piccolo romboide, i fasci superiori del trapezio, i fasci superiori del dentato anteriore e con gli antagonisti piccolo pettorale e fasci inferiori del trapezio), ruotare la scapola verso il basso (detta rotazione caudale che effettua in sinergia con piccolo romboide, elevatore della scapola e piccolo pettorale e con gli antagonisti fasci inferiori e superiori del trapezio e inferiori del dentato anteriore), oltre che farla aderire al torace (in sinergia con piccolo romboide e dentato anteriore)
Quando questi muscoli provocano dolore un rimedio naturale può essere il trattamento decontratturante e il cervicale, se dovuto allo stress anche il rilassante antistress o il metamerico, quest’ultimo lavora sulle terminazioni nervose che dalla testa arrivano alla colonna vertebrale e con il trattamento si da un’informazione antistress al sistema nervoso.
La prossima volta che parleremo del corpo umano vedremo alcune problematiche relative a questi muscoli.
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La scorsa volta abbiamo parlato dei fiori di Bach: da Bach ai giorni nostri (come si producono e quali acquistare), la prossima volta andremo a scoprire altre curiosità sui fiori di Bach.
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Il post da alcune informazioni e cenni sul corpo umano ed alcuni meccanismi di esso, quindi non si tratta di uno scritto medico e non vuole esserlo, è solamente una breve spiegazione. In caso di informazioni più appropriate si consigliano libri tecnici o consultare un medico.