Le volte scorse abbiamo visto che nella zona della schiena esistono delle suddivisioni in base a origine e inserzione, profondità.
La scorsa volta abbiamo iniziato a vedere la suddivisione in base alla profondità parlando del muscolo trapezio che fa parte dei muscoli superficiali, oltre a questo muscolo altri sono quelli superficiali: grande dorsale, elevatore della scapola, piccolo e grande romboide.
Rivediamo brevemente la classificazione:
- superficiali: che sono i muscoli spinotrasversali
- intermedi: che sono i muscoli paravertebrali (detti anche erettori della colonna vertebrale)
- profondi: che sono i muscoli trasversospinali
Oggi parleremo del muscolo grande dorsale
Muscolo grande dorsale
Questo muscolo ha una forma triangolare ed è posizionato sotto al trapezio, viene irrorato da una ramificazione dell’arteria sottoscapolare (la branca toraco-dorsale), mentre per quanto riguarda l’innervazione essa avviene grazie al nervo toraco-dorsale.
Il nome di questo muscolo ne deriva dal fatto che è di grandi dimensioni, infatti è il più lungo del corpo umano.
Esso viene suddiviso in quattro parti:
vertebrale: inizia dalle vertebre della zona toracica, più precisamente nel tratto che va dall’ottava vertebra alla dodicesima, e sino alle vertebre relative alla zona lombare
iliaca: ha origine anche dalla cresta iliaca
costale: ha origine dalle ultime quattro costole
scapolare: ha origine dall’angolo inferiore della scapola
Termina nella zona del solco intertubercolare (dell’omero).

Il muscolo grande dorsale ci serve per poter effettuare vari movimenti, infatti le sue funzioni sono a livello della scapola, della spalla, dell’omero e del tronco; ci permette di:
spalla: intraruotare (girare verso l’interno), estendere e addurre (avvicinare al corpo), estensione (che è il suo movimento più forte) e di conseguenza la rotazione interna
braccio: abduzione e l’estensione (quando si estende il braccio verso l’alto questo muscolo arriva al suo massimo allungamento)
scapola e braccio: insieme al gran pettorale e al grande rotondo fa si che possa esistere la depressione del braccio e della scapola (abbassamento),
colonna vertebrale: contribuisce alla flessione laterale e all’estensione del rachide
bacino: antivertere il bacino (rotazione anteriore, si spinge in avanti il bacino).
Come abbiamo visto esso collabora insieme ad altri muscoli per varie funzioni, vediamo in maniera più schematica questa suddivisione:
- per abbassare il braccio lavora insieme a: grande e piccolo pettorale, tricipite brachiale
- per allungare il braccio lavora insieme a: trapezio, deltoide, sottospinato e romboide
- per estendere il tronco lavora insieme a: muscoli spinali, sacrospinale e intertrasversari
- per la retroposizione della spalla lavora insieme a: trapezio, piccolo e grande romboide
PROBLEMATICHE
Questo muscolo, molto considerato dagli atleti che svolgono pesistica, viene spesso sollecitato oltre misura.
La motivazione di tanta attenzione nei suoi riguardi è dovuta al fatto che è quel muscolo che da la forma a V alla schiena e l’allenamento ne esalta la sua tonicità e consistenza, ma purtroppo non sempre gli esercizi effettuati sono corretti causando vari disturbi tra cui la dorsalgia che risulta essere “l’effetto collaterale” più comune.
La dorsalgia, il cui dolore si avverte nella zona dorsale (soprattutto tra le scapole) maggiormente in determinate posizioni rispetto che ad altre, mentre diminuisce quando ci si trova in una posizione di riposo; può causare: mal di testa, dolore alle spalle e al collo (limitandone i movimenti), formicolii e muscolatura affaticata.
Le cause di così tanto disagio sono contratture, infiammazioni, lesioni al rachide, scorretta postura, traumi alla colonna, ernia del disco e spasmi muscolari (portati da un allenamento scorretto e/o eccessivo che va a creare troppa tensione muscolare), un indebolimento dei muscoli relativi alla zona del tronco (lombari, dorsali, addominali), l’eccesso di peso corporeo (esempio l’obesità), fuoco di Sant’Antonio (il cui nome è herpes-zoster, questo lo si riconosce in quanto sarà evidente sulla pelle uno sfogo sempre più esteso, doloroso e pruriginoso; la causa è un’infezione da virus della varicella-zoster, la cui sigla è vzv, è contagiosa e colpisce i gangli nervosi che sono un tessuto nervoso che si trova lungo i nervi neurovegetativi, encefalici e spinali)
La dorsalgia può essere cronica o acuta:
- cronica: quando vi sono crolli vertebrali dovuti all’osteoporosi (l’indebolimento osseo dovuto all’osteoporosi fa si che un corpo vertebrale si fratturi), scoliosi (la colonna è incurvata lateralmente, spesso prende una forma ad S), lordosi (la colonna è curvata in avanti, per intenderci crea la gobba), ipercifosi (la colonna è incurvata indietro in modo eccessivo, è il contrario della lordosi. La cifosi, non ipercifosi, è la normale curvatura della colonna), artrosi del rachide (è l’invecchiamento e l’usura delle articolazioni) e postura scorretta.
- acuta: quando dura meno di un mese e la causa può essere un trauma dovuto a postura scorretta, contratture, movimenti bruschi, movimenti improvvisi, prolungamento nel tempo di movimenti non corretti, eccessivo sforzo, lesioni ai dischi intervertebrali, infiammazioni (come ad esempio l’artrite reumatoide che è una reazione non corretta del sistema immunitario ad un evento che va a causare l’infiammazione delle articolazioni divenendo cronica e causando un danno articolare).
Un rimedio naturale può essere il trattamento decontratturante e se dovuto allo stress anche il rilassante antistress o il metamerico, quest’ultimo lavora sulle terminazioni nervose che dalla testa arrivano alla colonna vertebrale e con il trattamento si da un’informazione antistress al sistema nervoso.
Si ricorda che in caso di patologie ci si deve rivolgere a un medico.
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La scorsa volta abbiamo parlato dei fiori di Bach: il percorso con i fiori e cosa si sente, la prossima volta andremo a scoprire altre curiosità sui fiori di Bach.
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Il post da alcune informazioni e cenni sul corpo umano ed alcuni meccanismi di esso, quindi non si tratta di uno scritto medico e non vuole esserlo, è solamente una breve spiegazione. In caso di informazioni più appropriate si consigliano libri tecnici o consultare un medico.