La scorsa volta abbiamo visto Edward Bach dal 1917 al 1928, ora proseguiamo a scoprire cosa accadde nella sua vita e come arrivò a scoprire i suoi primi fiori.
Abbiamo visto che ad una festa alla quale partecipò nel 1928 scoprì che guardando le persone queste potevano essere suddivise in tipologie che chiamò “tipi animici”, furono 7 iniziali che passarono a 12 successivamente, abbinati ai 12 fiori detti guaritori.
Lui partiva dallo studio di chi era la persona e creò delle categorie di personalità che considerò modelli di comportamento, quelle che in psicosintesi si chiamano subpersonalità; guardava la persona e non la malattia, lui valutava la reazione del soggetto rispetto ad una patologia od un trauma per definire quale tipo animico fosse indipendentemente da ciò che si poteva vedere.
Nel 1928 decise di lasciare la carriera medica perchè avrebbe dovuto portare avanti delle ricerche con le quali non si sentiva più a suo agio.
Si dedicò ancora allo studio dei suoi vaccini, il suo modo di affrontare la malattia ed i suoi vaccini lo fecero considerare come il secondo Hahnemann.
Egli si dedicò allo studio dei fiori, delle piante e delle erbe per poter sostituire i suoi nosodi ed è da qui che nacque la sua idea suoi fiori.
Il suo pensiero fu innovativo: “La salute è la nostra eredità, il nostro diritto; è la completa e piena unione fra anima, mente e corpo e questo non è un ideale difficile ed irraggiungibile, ma talmente facile e naturale che parecchi di noi l’hanno trascurato” (da “libera te stesso” di E. Bach)
In sostanza Bach, anche se non la chiama così, ci parla di salutogenesi, ossia della materia che studia le fonti della salute, questo termine deriva dalla combinazione della parola latina salus, salutis (salute) e da quella greca genesi (inizio, origine, derivazione).
Per Bach noi abbiamo come nostra eredità la salute e quindi non nasciamo per essere ammalati, ma per essere vitali, perfetti e sani e di conseguenza dobbiamo riuscire nuovamente, con l’unione di mente-anima-corpo a ritrovare il nostro equilibrio.
Il suo pensiero aprì una visione nuova che fu anche accettata e seguita da molti suoi colleghi, ma fu in contrasto con il pensiero della sua epoca anche se lui partiva da una base scientifica con tanto di prove scientifiche.
Entrò in contrasto con l’ordine dei medici contro i quali lui si pose in maniera molto dura e venne cacciato dall’ordine perchè proponeva qualcosa di diverso da ciò che il sistema imponeva e che quindi non poteva essere accettato, di conseguenza o si conformava nuovamente al sistema o ne rimaneva fuori e lui decise di proseguire con i suoi studi.
Le persone lo seguirono ed anche molti suoi colleghi, che lo stimano, accolsero i pazienti che rimanevano senza medico perchè lui non accetta più di seguire il percorso della medicina tradizionale; l’ordine dei medici di Londra ebbe uno scambio di lettere più o meno educate con lui per intimarlo a smettere, ma egli risposte che non avrebbe smesso di aiutare le persone con delle piante che curano perchè loro non volevano e neppure volevano che lo dicesse, anzi lui ribadì che avrebbe continuato e che avrebbe lasciato una serie di lettere scritte ed una serie di testimonianze, che ora si trovano nella raccolta completa delle opere di Bach.
Un giorno, compreso tra il 1928 ed il 1929 verso settembre Bach decise di recarsi in Galles senza un’apparente necessità, vi andò d’impulso e ritornò a Londra con due piante: Impatiens (botanica: impatiens glandulifera; italiano: non mi toccare) e Clemantis (botanica: clematis vitalba; italiano: vitalba) e le preparò allo stesso modo che aveva studiato nell’omeopatia, ossia per triturazione dei semi, li inizia a somministrarle alle persone in base alla loro personalità ed ha degli ottimi risultati, funzionano, si rende conto che sta per scoprire qualcosa di veramente rivoluzionario anche se ancora non sa bene come farlo; abbandona il suo studio sui vaccini che vuole sostituire con questa nuova tipologia di rimedio naturale; nello stesso anno trova il terzo fiore dei 38: Minulus (botanica: mimulus guttatus; italiano: mimolo giallo).
Hai perso la prima parte della storia dei fiori di Bach? clicca qui.
La scorsa volta abbiamo parlato dei fiori di Bach: Edward Bach dal 1917 al 1928, la prossima volta proseguiremo a vedere la muscolatura del nostro corpo.
Per vedere tutti gli articoli usciti clicca qui.
Hai delle domande? Vedi se ci sono già le risposte in domande frequenti – faq scorrendo la pagina sino in fondo.
Non ci sono le risposte? Scrivimi.